- Giovanni Testori era speciale, fu una presenza che mi consentì di accrescere la speranza, la fiducia per la mia scelta: dipingere. Vivevo la pittura in solitudine, come un’avventura , avere la sua dedizione costante per più di dieci anni mi fortificò. Fu uno scambio profondo, nella mia pittura trovò e mi aiutò a riconoscere alcuni aspetti religiosi della mia scelta espressiva.
Nei volti dei miei primi dipinti dove l’anima appariva nella crudeltà … “della carne straziata”.Mi fu d’aiuto. Nel tempo il pittore cerca e trova la sua personalità, nel mio caso un percorso difficile e contradditorio.
- Influenza di Sgarbi …? Direi che non è mai esistita, la sua fu nei mie confronti… direi una scelta intuitiva, anche di passione per la vera pittura. Il nostro fu un rapporto di grande e reciproca stima. Alcune occasioni professionali le deve a lui e non ad altri…
- Mai, mai affermato, né mai soffermato.
- Lentamente e senza mai pensare a nessun grande artista di quel periodo. Il Surrealismo è stata una corrente estremamente intellettuale e complessa abbastanza lontana dalla mia nascita di pittore, dalle mie radici. Pur ammirando nella loro età giovanile, Marx Ernest, Dalì , e Magritte , anche da vecchio. E’ vero che per circa una decina d’anni ho dipinto alcuni quadri a carattere fantastico e immaginativo, ma forse più vicino ai pittori del nostro passato pittorico italiano. Mi ha sempre affascinato il Trecento Italiano fino a Masolino da Panigale, a quei tempi la mia grande passione. La persona al centro della terra. Poi ho ri-inventato alcuni percorsi stilistici più semplici e vicini alla quotidianità ( si fa per dire…)
- Desidererei avere più tempo per dipingere e ancora meglio.
- Non ricordo se casualmente o no ho incontrato una o due volte l’attuale Direttore, ma ricordo che l’incontro non è stato particolarmente esaltante, né poteva esserlo…troppo presi dalla ricerca disperata della mostra evento e cineserie varie. E come è possibile fare altrimenti a Prato ? L’interessarsi al mio lavoro risulterebbe , per loro, un favoritismo incomprensibile. Chissà se l’Arte è altrove ?